In Italia esiste ancora un’opinione negativa dei videogames, pensati come uno spreco di tempo o addirittura come causa di stragi o crimini violenti. Eppure, negli ultimi tre decenni, i videogiochi sono divenuti sempre più onnipresenti nella vita di giovani e non, fino al punto che si è acceso un dibattito sulla presunta nocività di questi o sulle opportunità che potrebbero offrire nella vita di tutti i giorni. I videogiochi possono rivelarsi un potente alleato persino nella stesura del proprio curriculum vitae.

Sono sempre di più le aziende che ricercano, tra i potenziali candidati che si presentano, figure come i gamers. Perché giocando molte volte si sviluppano quelle che vengono definite “soft skills”, competenze trasversali come la capacità decisionale, l’intelligenza emotiva o l’abilità nella negoziazione, che divengono sempre più importanti in un mondo del lavoro in continua evoluzione, dove il sapersi adattare rapidamente al cambiamento diventa un requisito importantissimo. Le soft skill sono una serie di attributi e tratti caratteriali che ci permettono di avere maggiori probabilità di successo, tanto nella vita quotidiana quanto sul posto di lavoro.

APPLICAZIONI PRATICHE

Recentemente, un portavoce della Royal Air Force britannica, l’Aeronautica Militare del Regno Unito, ha dichiarato alla BBC come “Le abilità sviluppate attraverso i videogiochi sono spesso quello che cerchiamo nei nostri candidati”, ancora “Abilità come assimilare rapidamente informazioni e coordinare azioni di gruppo mentre si rimane calmi in situazioni di forte pressione sono infatti spesso caratteristiche di chi è bravo nei videogiochi” ed é per questo i gamers sono avvantaggiati.

LE COMPETENZE DA METTERE NEL CV

  1. Capacità eccellenti di analisi dati:

I giocatori spesso utilizzano per la costruzione dei caratteri o per calcolare il drop rate dei bottini proprio il genere di analisi dei dati che le società finanziarie cercano nei candidati qualificati.

  1. Gioco di squadra:

I gamers, come fanno da sempre gli atleti di squadre di calcio o pallavolo, possono ben dire di saper collaborare efficacemente con i propri compagni di team.

  1. Leadership:

Quando da venti a quaranta giocatori costituiscono una raiding guild  in World of Warcraft  emergono strutture di leadership del tutto simili a quelle di un’azienda o di uno Stato.

  1. Comunicazione diretta:

In alcuni uffici c’è troppo formalismo e le persone spesso sentono di non potersi esprimere con franchezza e onestà. Nel gioco, invece, i leader spesso ottengono i migliori risultati con uno stile di comunicazione diretto.

QUANDO E COME INSERIRE LE COMPETENZE

Purtroppo sussistono ancora molti pregiudizi su passatempi come il gioco e alcune aziende continueranno a considerare il gioco solo un’attività ludica e non una qualità. Quindi, se si pensa di aggiungere al CV le proprie esperienze di gioco, bisogna pensare a qual è il lavoro per cui si deve fare domanda. Non bisogna limitarsi a indicare nel curriculum le skill nel gioco, ma fare in modo che queste competenze siano rilevanti e che siano collegate al ruolo che si andrà a ricoprire. Occorre analizzare attentamente l’annuncio e delineare le competenze che si possiedono alle quali il datore di lavoro potrebbe essere interessato. Ci saranno sempre delle aziende più tradizionali che preferiranno probabilmente sentirsi dire che giocate a calcio o seguite corsi di scultura, ma ce ne saranno certamente altre che avranno piacere di ascoltare come la gestione di una gilda ha legami con il ruolo per cui vi stanno intervistando.

Fonti: http://edu.qlash.gg/2019/10/videogiochi-curriculum-lavoro/?fbclid=IwAR2bQGOXQ-3NRMdOmlbHxuY7YFBKMAZKyIQ-UkJr6xbHQ0l5VPMupR5_Ojo

Fonti: https://www.corriere.it/tecnologia/19_settembre_03/i-videogame-curriculum-75de1370-ce1e-11e9-95aa-93e3e08ee08a.shtml?refresh_ce-cp

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9 Thoughts to “Videogames nel curriculum? Si può!”

  1. Non avevo mai considerato questo aspetto positivo che i videogiochi possono svolgere nella nostra vita lavorativa! Complimenti per l’interessante articolo e per il blog!

    1. Emanuele

      Ti ringrazio per i complimenti e per aver commentato! Seguimi per i prossimi articoli!

  2. Molto d’accordo con questo articolo, personalmente la scelta del mio percorso di studi universitario è scaturita proprio dalla passione per i videogames strategici in tempo reale. Ribadisco il concetto, dedicare qualche ora ai videogames non è perdere tempo e non è essere bambini.
    Bell’articolo!

    1. Emanuele

      Tante grazie per aver commentato!

  3. Non ero assolutamente a conoscenza del fatto che alcune delle competenze più importanti e oggi più richieste nel mondo del lavoro potessero essere sviluppate grazie ai videogiochi che fino a qualche minuto fa consideravo soltanto un piacevole mezzo di svago come tanti altri! Complimenti per l’articolo e grazie per avermi fatto scoprire qualcosa di nuovo e molto interessante!

    1. Emanuele

      In molti non conoscono le potenzialità di questo settore, sono felice che tu abbia trovato l’articolo interessante, grazie per il commento!

  4. Complimenti per l’articolo.
    Personalmente ho sempre avuto un pregiudizio, credo dettato dalla società, nei confronti dei gamers accaniti. Spesso anch’io ho nascosto di aver passato pomeriggi interi davanti Assassin’s Creed piuttosto che Dante’s Inferno; la verità è che ho imparato lì alcuni aneddoti storici e letterari.
    Rammenterò il tuo articolo al prossimo colloquio di lavoro!

    1. Emanuele

      Sono contento che ti sia piaciuto il mio articolo! Amo tantissimo la saga di Assassin’s Creed e anche io l’ho apprezzata per i riferimenti storici e culturali. Grazie e ti aspetto al prossimo articolo!

  5. Grazie per aver citato la fonte. Mi sembrava stranamente noto questo articolo 🙂

    Marketing Manager di Hunters Group.

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